Riabilitazione post-chirurgica e protesica

È sicuramente di primaria importanza il percorso riabilitativo dopo un intervento chirurgico, sia esso di carattere generale oppure protesico.

Quando si crea un accesso chirurgico è inevitabile che alcuni tessuti vengano recisi, spostati, danneggiati; il fisiologico equilibrio del connettivo, del sistema circolatorio locale, del sistema linfatico, viene interrotto da quella che sarà in futuro una “cicatrice”.

Queste zone innescano meccanismi riparativi importanti e, se non trattate, vengono a formarsi aree che gli osteopati chiamano di “congestione” e di “aderenze”: zone cioè dove la libertà tissutale è in qualche modo limitata.

Con trattamenti fasciali e di mobilizzazione si lavora al fine di ripristinare gli equilibri funzionali e biomeccanici di tutte le strutture anatomiche, rendendo possibili e liberi da vincoli i meccanismi di normale funzionamento delle diverse parti del corpo.

Vengono compresi in tale riflessione anche gli elementi protesici che abbisognano, oltre alla normalizzazione e alla integrazione con i tessuti adiacenti, di un attento programma propriocettivo e biodinamico per garantire il corretto uso del “nuovo componente” all’interno di una “macchina già rodata”.